L’evoluzione della tecnologia informatica stimola una forte innovazione di prodotti e modelli di business in molti settori dell’industria finanziaria. Il FinTech riguarda la digitalizzazione del sistema bancario e finanziario, che usa la tecnologia per rendere il sistema stesso più efficiente. In particolare, con il termine FinTech viene generalmente indicata l’innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, ed anche nuovi operatori di mercato. La natura del rapporto tra innovazione tecnologica e intermediazione finanziaria è oggetto di approfondimento; i cambiamenti in atto nei mercati dei servizi finanziari, guidati dalla tecnologia, hanno una portata strategica molto profonda.
FinTech, acronimo delle prime sillabe di FINancial TECHnology, è il segmento che raggruppa le imprese che forniscono prodotti e servizi finanziari attraverso le nuove tecnologie digitali. Queste aziende sono tipicamente delle startup, ossia società appena formatesi o comunque esistenti da poco tempo il cui obiettivo è innovare servizi tradizionali esistenti.
Le aziende FinTech sono attive:
Molti colossi istituzionali stanno investendo maggiormente in innovazione, in alcuni casi, o cercando un’integrazione con le aziende del FinTech, in altri casi. Aprirsi presto all’innovazione, per le grandi istituzioni tradizionali, è importante per evitare la concorrenza delle imprese FinTech e per contrastare le minacce che potrebbero presto arrivare dalle grandi società digitali internazionali, che grazie alle loro attività hanno già a disposizione una base clienti ampia e profilata.
Il trading online è la compravendita di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, certificati, ETF, etc.) tramite internet. Esso è nato in Italia nel 1999, quando il “Nuovo Regolamento Consob di attuazione del Testo Unico dei mercati finanziari” ne ha regolamentato gli aspetti.
I vantaggi nell’uso di questo tipo di servizi tipo online sono:
Il crowdfunding è la raccolta di capitali di rischio tramite portali on-line.
Il crowdfunding (dall’inglese crowd – folla e funding – finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
Le principali forme di crowdfunding sono le seguenti:
I prestatori, detti anche peer to peer lenders sono cittadini privati o aziende appartenenti alla Comunità Europea che decidono di investire le proprie somme di denaro all’interno delle piattaforme di peer to peer lending.
Per poter prestare denaro ad altri soggetti è necessario iscriversi ad una piattaforma, trasferire la somma da investire e selezionare i prestiti che si intende finanziare.
I richiedenti, detti anche peer to peer borrowers sono cittadini privati o aziende appartenenti alla comunità europea che hanno effettuato una richiesta di prestiti peer to peer attraverso una piattaforma di Social Lending.
Dopo aver caricato a sistema i propri dati, la piattaforma valuta la solidità finanziaria del richiedente e, se positiva, propone il finanziamento agli investitori. Negli ultimi anni il mercato è letteralmente esploso e ad oggi si possono contare in Europa oltre 350 piattaforme specializzate nel fornire servizi di peer to peer lending. Alcune piattaforme sono regolamentate dalle autorità di vigilanza mentre altre sono prive di alcun controllo. In Italia, ad esempio, sono autorizzate da Banca D’Italia, ma all’estero a volte possono operare anche senza alcuna licenza.