Non Fungible Token (NFT)

L’espressione Non Fungible Token (NFT) in italiano vuol dire Gettone digitale non fungibile, non fungibile (non riproducibile). Tale espressione incorpora due termini specifici:
Token & Non Fungible.

Il token è qualcosa che sta su una blockchain, ha valore, può essere ricevuto e inviato ma non è la valuta ufficiale di quella blockchain.

In diritto il termine fungibile si associa a dei beni che, non avendo specifica individualità, possono tenere l’uno il posto dell’altro agli effetti giuridici; il bene fungibile per eccellenza è il denaro.

Ad esempio, se dovessi dare 10 euro a Giuseppe e lui dovesse darmi altri 10 euro, non ci sarebbe nessuna differenza nella composizione del nostro patrimonio. Ogni banconota da 10 euro rappresenta un valore identico e per questo motivo il denaro può essere ritenuto fungibile. Un Bitcoin è fungibile poiché può essere sostituito con un altro. Un’opera d’arte, invece, è per definizione non fungibile, perché non può essere scambiata con un bene generico e identico per valore. Gli NFT, allo stesso modo, sono pezzi unici cioè non possono essere replicati né sostituiti.

I Non Fungible Token (NFT) sono quindi dei “certificati digitali” basati sulla tecnologia blockchain che identificano in modo univoco, insostituibile e non replicabile la proprietà di un prodotto digitale creato su internet come ad esempio una foto, un video, un testo, un articolo, un audio, una GIF, ecc. Quando un oggetto digitale è certificato con un NFT è come se sopra ci fosse la firma dell’autore, e nessuno può dire che non sia originale.

Acquistare un NFT non comporta l’ottenimento della proprietà dell’opera ma la possibilità di dimostrare un diritto su quell’opera, attraverso uno smart contract che esegue automaticamente un contratto che viene registrato in modo indelebile sulla blockchain.

Ci sono diversi casi di utilizzo dei Non Fungibile Token:

⦁ Mercato dell’arte: esistono vere e proprie opere d’arte digitali (come un’immagine, un audio, un video) che le persone acquistano come oggetti collezionabili o come forma d’investimento.
⦁ Collezionabili: vere e proprie figurine elettroniche, ad esempio l’NBA ha utilizzato alcune clip degli highlights della stagione di basket americana e ne ha creato degli NFT. In questo caso acquistando l’NFT non si acquista il diritto di autore sull’immagine ma si acquista una figurina digitale, non cartacea, con lo scopo di collezionarla.
⦁ Musica: per fare collezionismo di canzoni dei propri cantanti preferiti senza acquistare i diritti d’autore.
⦁ Gaming: alcuni NFT possono essere utilizzati all’interno di videogiochi basati su blockchain; gli NFT diventano oggetti da collezione digitale o gadget utilizzabili nei giochi virtuali.
⦁ Certificati: gli NFT possono essere utilizzati per verificare l’autenticità dell’identità di una persona o di certificati di nascita, di credenziali accademiche, di licenze o altro.
⦁ Documenti finanziari: fatture, bollette, ordini possono essere trasformati in NFT.
⦁ Real estate: immobili e altre proprietà di valore possono essere tokenizzate per migliorare la liquidità della proprietà o per rendere più veloce il finanziamento.

Inizialmente si crea una versione digitale dell’opera d’arte che, nel linguaggio informatico, è definita da una sequenza di cifre binarie (0-1). Questa sequenza viene compressa in un’altra sequenza chiamata “hash” (impronta digitale) che identifica in modo univoco e non violabile quel file: il processo di hashing rende impossibile ricostruire il documento digitale originario. Tale sequenza di BIT è univoca e viene trascritta su un libro mastro decentralizzato: la blockchain. Attualmente Ethereum racchiude la maggioranza del mercato NFT, in quanto è la piattaforma maggiormente testata e sviluppata; Ethereum lavora con un protocollo denominato Proof of Work.

Poiché la maggior parte degli NFT è costruita a partire dalla blockchain di Ethereum, occorre aprire un wallet digitale all’interno del quale depositare e conservare le criptovalute necessarie per le transazioni.

Una volta creato il proprio wallet contenente le criptovalute è necessario scegliere il marketplace (il negozio virtuale) dove acquistare o vendere NFT. Se l’NFT ha un costo molto economico o è gratuito è probabile che venga applicata una tassa variabile da pagare. Trattandosi di token crypto che vengono supportati da una vera blockchain, questi token possono essere scambiati sia tramite smart contract sia tramite scambio manuale. Sono a tutti gli effetti degli asset che possiamo comprare e vendere, a questo scopo sono anche nati tantissimi mercati che permettono aste o accordi privati.

All’interno dei marketplace appaiono gli NFT disponibili. Gli acquirenti interessati possono:
⦁ acquistare direttamente l’NFT (prezzo fisso);
⦁ fare delle offerte in asta, al termine della quale il venditore riceve un avviso con le migliori offerte degli acquirenti;
⦁ fare un’offerta al prezzo che si ritiene più giusto.

Accettata l’offerta, la piattaforma gestisce il trasferimento di fondi del bene digitale concludendo il processo di vendita.